IL SUPINO

Il supino é un nome verbale della quarta declinazione caratterizzato dalle uscite in
-TU, -SU, di cui sono rimasti solamente due casi:

ACCUSATIVO in –UM,
detto
comunemente supino attivo

ABLATIVO in –U,

detto comunemente supino passivo;

queste forme si ricavano empiricamente dal tema del supino, che compare nella quarta uscita del paradigma, aggiungendo –UM o –U:
Laudatus, a, laudavi, laudatum, laudare; = LAUDAT + UM, + U.

NOTA)
1) Nell’italiano non esiste alcuna forma corrispondente del supino, che viene reso quindi tramite perifrasi;
2) I verbi che nel paradigma non hanno il supino, non possiedono né questo né le forme da esso derivato, (participio perfetto, participio futuro, infinito futuro passivo).
In alcuni casi queste forme vengono sostituite con costrutti propri.

USO DEL SUPINO IN –UM.

Questa forma é un antico ACCUSATIVO che indica la direzione o il fine del movimento. Si utilizza con VERBI DI MOVIMENTO per esprimere la FUNZIONE FINALE.
Si rende in italiano con una SUBORDINATA FINALE IMPLICITA.

esempio:
legati ad Caesarem venerunt pacem petitum;
vennero ambasciatori da Cesare per (a) chiedere la pace.

Questa forma non é molto usata, ma ricorre in alcune formule.

USO DEL SUPINO IN –U.

Quest’altra forma del supino é un antico ABLATIVO DI LIMITAZIONE. Si trova in dipendenza di aggettivi qualificativi, come facilis, difficilis, incredibilis, mirabilis, ecc.
Ad esempio "incredibile est dictu" significa propriamente "é cosa incredibile quanto al dire", ma in italiano si rende con un INFINITO DI VALORE PASSIVO, preceduto da A o DA: "é cosa incredibile A DIRSI".

 

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