I VERBI ANOMALI

Si definiscono anomali o irregolari alcuni verbi che variano dalla forma comune della flessione. Le anomalie più frequenti riguardano:

1) I temi verbali (del presente, perfetto e supino), che derivano da radici diverse.
2) Il tema del presente CAMBIA all’interno di uno stesso tempo, o in tempi uguali di modi diversi (presente indicativo e congiuntivo).
3)La coniugazione può essere in certe parti ATEMATICA, cioè senza vocali tematiche.
4) Il congiuntivo presente può avere una terminazione particolare (-im, is, it), che deriva da un antico modo detto OTTATIVO (vedi SIM, SIS, SIT,...,).

IL VERBO FERO

Paradigma: FERO, FERS, TULI, LATUM, FERRE; "portare", "sopportare", "tramandare", "produrre", è soggetto al primo mutamento, ha tre temi verbali:

FER, tema del presente, a volte atematico, senza –i, e, a, prima dei morfemi;
TUL, tema del perfetto;
LAT, tema del supino.

SI DECLINA TENENDO PRESENTE I VARI TEMI nella formazione dei verbi.
Per quanto riguarda l’ATEMATICITA’, nel presente ATTIVO E PASSIVO INDICATIVO si registrano gli unici cambiamenti:

PRESENTE

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Gli altri derivati del presente hanno le vocali TIPICHE della formazione dei loro tempi per la 3° coniugazione.

l’IMPERATIVO PRESENTE 2° persona è FER,
cioé una delle quattro forme senza vocale TEMATICA: dic, duc, fac, fer. Nel suo caso, però, la mancanza della vocale tematica dipende dal paradigma, e non da una particolarità.

Il congiuntivo imperfetto si costruisce con la regola EMPIRICA, aggiungendo all’infinito le DESINENZE PERSONALI: ferre-M, ferre-S, ferre-T, ecc.
Anche l’infinito presente PASSIVO si realizza dal presente: FERR-E, ferr-I.
I COMPOSTI DI FERO

Come per il verbo SUM, anche il verbo anomalo FERO ha dato origine a numerosi COMPOSTI tramite l’unione con diversi preverbi;
queste unioni spesso danno origine a mutamenti fonetici:

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NOTA) Visto che la vocale radicale dei PRIMI DUE TEMI DI FERO, FèR e TùL, è BREVE, quando all’interno dei composti questi sono nella PENULTIMA SILLABA, l’accento della parola SI SPOSTA SULLA TERZULTIMA:

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IL VERBO EO

Il verbo EO, IS, II (IVI), ITUM, IRE, "andare", presenta le seguenti caratteristiche:

IL TEMA DEL PRESENTE in E- davanti a VOCALE ed I- (lunga) davanti a CONSONANTE.

IL TEMA DEL PERFETTO in IV-, perlopiù semplificato in I-.

IL TEMA DEL SUPINO
in I- (breve).

La sua coniugazione è ATEMATICA, tranne che nelle forme dell’INFECTUM con TERMINAZIONE IN -O ed -U (eo, eunt, eunto).

Il participio PRESENTE ha una forma particolare, con delle TERMINAZIONI ARCAICHE: Iens, Euntis, Eunti, Euntem, Iens, Eunte(i).

Il GERUNDIO ha un forma particolare, con delle TERMINAZIONI ARCAICHE:
Eundi, Eundo, Eundum, Eundo.

Il FUTURO SEMPLICE esce in -BO, -BIS, -BIT, come uscirebbe un verbo della
seconda coniugazione ATEMATICO.

Il verbo è INTRANSITIVO, e quindi manca delle forme passive. Ha però le costruzioni IMPERSONALI, tra cui molto importante è l’INFINITO PASSIVO IRI, che entra nella formazione dei tempi per L’INFINITO FUTURO PASSIVO.

esempi di forme impersonali:
itur (indicativo presente 3° ps passiva), si va;
itum est (indicativo perfetto passivo), si andò;
eundum est (perifrastica passiva, gerundivo + sum), si deve andare; eccetera.


NOTA) Il verbo EO spesso è costruito CON IL SUPINO ATTIVO in -UM in funzione FINALE:

eo cubitum,
vado a dormire.



COMPOSTI DI EO

Il verbo EO
in unione con preverbi dà origine ad una SERIE DI COMPOSTI.
Questi composti sono INTRANSITIVI; quelli che hanno un preverbo che ammette la costruzione con l’ACCUSATIVO sono TRANSITIVI.

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IL VERBO FIO

Questo verbo ha la particolarità di essere utilizzato come PASSIVO del verbo FACIO, "fare". Dal suo paradigma vediamo come questo verbo ANOMALO si comporti a metà tra un VERBO DEPONENTE E UN VERBO IN –IO / ERE.
La coniugazione è quella della QUARTA, ma tutta ATEMATICA al presente.

FIO, IS, FACTUS SUM, FIERI;

1) ESSERE FATTO, passivo di facio;

2) DIVENIRE, con valore INTRANSITIVO;

3) ACCADERE, usato in questo significato come:
a) verbo impersonale
b) infinito futuro attivo (futurum esse o fore)
c) personalmente alla 3°pp (multa fiunt, accadono molte cose).

Dal tema FI- derivano TUTTE LE FORME DELL’INFECTUM, che seguono le forme della 4° coniugazione ATTIVA, eccetto:

L’INFINITO PRESENTE
, che si CONIUGA AL PASSIVO. Esistono tracce arcaiche di un infinito in FIERE, come per i verbi in –IO, ma nel latino classico la forma dell’infinito era l’anomala FIERI, registrata nel paradigma.

IL CONGIUNTIVO IMPERFETTO deriva dalla forma arcaica FIERE dell’infinito, e quindi farà FIEREM, -S, -T, -MUS, -TIS, -NT.

TUTTE LE FORME che NON sono dell’INFECTUM vengono prese da FACIO O DA SUM, esempi:

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Inoltre da FACIO deriva il tema del PERFECTUM (factus est) TUTTO CONIUGATO PASSIVO come un deponente ed il GERUNDIVO classico.
IL PASSIVO DEI COMPOSTI DI FACIO, FACIS, FECI, FACTUM, FACERE

Questo verbo presenta due serie di composti:

1) Con preverbi MONOSILLABICI muta la -a del tema in -i:

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2) Con preverbi bisillabici mantengono le stesse forme del verbo facio:

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QUANDO QUESTI COMPOSTI VOGLIONO LA FORMA PASSIVA, la costruiscono con FIO, IS, o con FAIOR, FACERIS, secondo queste regole:

a) I composti bisillabici formano i passivi in FIO (calefacio = calefio, liquefacio = liquefio, satisfacio = satisfio, ecc.).

b) I composti monosillabici formano i passivi mantenendo FACIO ma volgendolo al PASSIVO. Quando si formavano, la -A cambiava in -I, quindi avremo:

conficio = conficior,
efficio = efficior,
reficio = reficior, ecc.

anche il verbo bisillabico
interficio si coniuga al passivo
interficior.

FACIOR si coniuga come un comune verbo in -IO / -ERE.

NOTA) L’accento nei composti di FACIO non segue la regola delle sillabe, ma si trova COMUNEMENTE SUL VERBO FACIO, come se fosse da solo.


VOLO, NOLO e MALO

Il primo di questi tre verbi anomali,

VOLO, VIS, VOLUI, VELLE, "volere"
ha la particolarità di avere tre USCITE per i soli tempi dell’INFECTUM.
I tempi del PERFECTUM si coniugano regolarmente da VOLUI.

DUE DELLE TRE USCITE SI NOTANO NEL PARADIGMA:

VOL
= è il tema usato sempre quando non vi siano eccezioni.

VEL = è usato quando si trova dinnanzi a –L (vel-le) o dinnanzi alla –I (vel-im).

Ci si ricorda di cambiare in VEL poichè solo nei tempi del congiuntivo si trovano queste lettere prima della desinenza (la –I al presente poichè deriva dall’ ottativo, VELIM, come per SIM mentre l’imperfetto deriva dall’infinito VELLE, VELLEM)

VUL = questa uscita NON si trova dal paradigma, e si utilizza per LE CONSONANTI che non siano –L.

Ci si ricorda di cambiare in VUL poichè le consonanti che non sono –L si trovano solo al PRESENTE INDICATIVO.

RIASSUMENDO
Come regola empirica, si usano:

VOL davanti a vocale.
VUL davanti a consonante solo per PRESENTE indicativo.
VEL nei tempi del congiuntivo e nell’infinito presente

NOTA) VIS è usato solo per la seconda persona singolare PRESENTE INDICATIVO, per non confondersi come vels con VEL congiunzione.

NOLO, "non volere" e MALO, "preferire’, sono composti di VOLO, contrattisi col tempo. In origine erano NE VOLO e MA VOLO.

Dal paradigma otteniamo le uscite anomale:

NOLO, NON VIS, nolui, NOLLE;
NOL= regolare, NON= precede le forme in VUL (non vult), NOL- (LEM) = infinito / congiuntivo;

MALO, MAVIS, malui, MALLE;
MAL= regolare, MA- = precede le forme in VUL (mavult), MAL- (LEM)=
infinito / congiuntivo.


I VERBI DI VOLONTA’

I verbi di volontà: volo, nolo, malo, cupio, studeo, sono costruiti con:

1) L’INFINITO SEMPLICE più gli eventuali predicati in NOMINATIVO:

malo gratus quam ingratus esse; preferisco essere riconoscente piuttosto che ingrato.

La costruzione si ricorda tramite quella italiana, ad essa simile. Si utilizza quando IL SOGGETTO DEI DUE VERBI, volontà ed infinito, E’ LO STESSO.

2) ACCUSATIVO + INFINITO O CONGIUNTIVO semplice, come fosse una infinitiva che regga anche il congiuntivo. La contemporaneità o anteriorità segue le regole della consecutio temporum e della infinitiva:

nolo vos abire:
non voglio che ve ne andiate,

nolo vos abeatis:
contemporanea.

QUESTA SI USA PER SOGGETTI DIVERSI, es. io voglio che voi andiate.

3) VOLO, NOLO, MALO esprimono al CONGIUNTIVO un augurio, un desiderio (fanno le veci dell’italiano CONDIZIONALE), con la differenza di esprimere:

a) POSSIBILITA’ al PRESENTE
b) IRREALIZZABILITA’ all’IMPERFETTO.

REGGONO
a seconda del soggetto i tempi DELL’INFINITO (1° regola) o del CONGIUNTIVO (2° regola) semplici.


velim redire:
vorrei ritornare; possibile

vellem redire:
vorrei ritornare; impossibile.

vellem redisse:
vorrei essere tornato; impossibile.

COL CONGIUNTIVO:

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Dove l’italiano non può rendere la differenza di significato tra i due condizionali.


IL VERBO EDO

EDO, EDIS, EDI, EDERE, "mangiare",
segue la terza coniugazione.
ALCUNI TEMPI hanno
però ASSUNTO UNA FORMA CONTRATTA ED ATEMATICA e sono UGUALI alle forme del VERBO SUM.

Ciò che distingue i due verbi E’ LA QUANTITA’della SILLABA RADICALE, ad esempio si trova la forma ES con la e lunga e la forma ES con la e breve.
SUM HA LA SILLABA che non deriva da una contrazione ed è perciò BREVE.

EDO ha anche una forma del CONGIUNTIVO OTTATIVO, EDIM
.

Ecco alcune forme ATEMATICHE di EDO, che tuttavia sono ALTERNATIVE alle FORME TEMATICHE tra parentesi:

PRESENTE INDICATIVO

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CONGIUNTIVO PRESENTE

EDIM, edis, edit, ecc. (edam, edas, edat, ecc.) = che io mangi, ecc.

CONGIUNTIVO IMPERFETTO

ESSEM, esses, esset, ecc. (ederem, ederes, ederet, ecc.) = che io mangiassi, ecc.

IMPERATIVO PRESENTE E FUTURO

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INFINITO PRESENTE

ESSE (edere) = mangiare.

ESISTOTONO DUE COMPOSTI: COMEDERE, "divorare" e EXEDERE, "consumare completamente", in tutto uguali ad EDO, che aggiungono al preverbo.
RIASSUNTO DEI VERBI ANOMALI

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FERO, FERS, TULI, LATUM, FERRE = 3° C. ATEMATICA al presente.

EO, IS, IVI, ITUM, IRE = 2° C. ATEMATICA + PART. e GERUNDIO ARCAICI.

FIO, FIS, FACTUS SUM, FIERI = 3° C. solo INDICATIVO, CONGIUNTIVO, IMPERATIVO dell’ INFECTUM.

VOLO, VIS, VOLUI, VELLE = VOL(O), VUL(T), VEL(L o I) cong. e inf.
NOLO, NON VIS, NOLLE = NOL(O), NON (VULT), NOL(L o I) cong. e inf.
MALO, MAVIS, MALLE = MAL(O), MA(VULT), MAL(L o I) cong. e inf.

EDO, EDIS, EDI, EDERE = 3° C. ma si contrae COME SUM, al PRESENTE*, CONGIUNTIVO*, IMPERATIVO, INFINITO presente.**


* I tempi dell’indicativo e del congiuntivo sono gli stessi che UTILIZZANO LE FORME ANOMALE DI VOLO, VIS, VUL e VEL.
Queste forme AL PRESENTE riguardano sempre le 2° persone e la 3° singolare:

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** Gli altri tempi che mutano sono TEMPI IRREGOLARI ANCHE IN FIO, oltre che in VOLO, MALO, eccetera. I verbi ANOMALI HANNO INFATTI DEI TEMPI PARTICOLARMENTE SOGGETTI AI CAMBIAMENTI.

 

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